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“Vent'anni fa, l’efficacia del vostro marketing dipendeva dalla vastità del vostro portafoglio. Oggi, l’efficacia del vostro marketing dipende dalla vastità del vostro cervello”. 

E se a dirlo sono Brian Halligan e Dharmesh Shah allora c’è proprio da crederci. Come mai? Beh, prima di tutto perché, dal lontano 2006, sono i co-fondatori di HubSpot, software di marketing automation tra i più noti e usati al mondo.

In secondo luogo perché, forti della loro esperienza, hanno saputo concentrare in poche ma significative righe il cambiamento epocale cui, in così poco tempo, è stato sottoposto un tema rilevante qual è quello del marketing. Già, perché tanto (o poco) è bastato perché si compisse una vera e propria rivoluzione che non ha interessato solo i marketer ma anche (e soprattutto) usi e costumi di un’intera generazione di consumatori.

 

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Cosa è successo in vent’anni?

Tale rivoluzione, che sposta l’asse dell’attenzione dall’azienda ai clienti, prende il nome di Inbound Marketing e, grazie a una serie di precetti e regole, ha ridefinito, svecchiandole, strategie e tecniche comunicative ancora legate a logiche Outbound. L’obiettivo, tuttavia, è rimasto sempre lo stesso: quello di vendere un prodotto o un servizio a una platea interessata ad acquistarli. In un precedente articolo abbiamo anche identificato 6 buone ragioni per investire nell'Inbound Marketing.

Ok, direte voi, ma è facile per un’agenzia che si occupa di Inbound parlarne bene! L'obiezione ci sta ma vogliamo dimostrare la validità di questa metodologia con degli esempi concreti. Dall’America all’Europa, passando per l’Oceania e l’estremo Oriente, sono tantissimi i casi di aziende e agenzie che si sono votate all’Inbound Marketing come tecnica per migliorare e implementare la propria strategia di comunicazione e di vendita. Per questo abbiamo deciso di raccogliere quattro casi di realtà che hanno raggiunto risultati notevoli grazie alle novità proposte dall’Inbound: eccoli!

 

1. Stellar Recruitment (Australia)

Partiamo con un caso davvero eclatante, che ha interessato l’australiana Stellar Recruitment: si tratta di un’agenzia di collocamento che fornisce servizi nel settore minerario, edile, tecnologico e di affiancamento alle imprese. In una fase ancora Outbound, Stellar non aveva un processo organico di lead generation, né una piattaforma dedicata.

Al contrario, si affidava a pratiche e processi di reclutamento tradizionali, quali la pubblicità attraverso le bacheche di lavoro, una vasta banca dati e un po’ di social media, con la conseguenza che i risultati di questi metodi variavano da un settore all'altro e avevano carattere stagionale. A compiere il miracolo ci ha pensato l’Inbound: dopo la sua adozione, in soli sette mesi, Stellar ha accresciuto del 229% il traffico sul sito web e ha registrato, in soli sei mesi, un aumento del 5037% dei lead, l'80% dei quali sono stati qualificati come MQL.

 

2. Rogetech (Brasile)

Trattandosi di una zona ancora poco toccata da questo innovativo mercato, il caso della brasiliana Rogetech è unico nel suo genere: la società si occupa di IT distribution ed è specializzata in bar code, tablet e scanner industriali che vengono venduti in maniera indiretta, ossia attraverso i partner. Muovendosi in un mercato vecchio e ricco di marchi affermati, Rogetech aveva bisogno di un modo per differenziarsi da tutte le altre aziende di distribuzione IT: la risposta gliel’ha data il metodo Inbound, che le ha permesso di moltiplicare per 12 i lead acquisiti e di raggiungere 25mila visitatori unici nei primi 12 mesi di attività.

 

3. Messe Frankfurt Middle East (Germania)

Spostiamoci ora in Europa e per la precisione in Germania: qui si trova la Messe Frankfurt, organizzatrice di fiere ed eventi. La sua succursale di Dubai, nota come Middle East, opera in una regione in cui i consumatori sono sempre più online: per raggiungere un maggior numero di visitatori e avere una visione più chiara del buyer’s journey, Messe Frankfurt Middle East ha quindi dovuto abbandonare i suoi decennali metodi di marketing tradizionali per votarsi a quello proposto dall’Inbound: i lead sono così aumentati del 47%, la partecipazione agli eventi del 26% e gli iscritti al blog del 100%.

 

4. SoldOut (Giappone)

Come ultimo caso presentiamo quello di un’altra area del mondo ancora poco battuta dall’Inbound: parliamo del Giappone, dove ha base SoldOut, azienda che affianca le PMI e le start up giapponesi a implementare il loro marketing online. Ancora legata a logiche tradizionali di marketing (come quella delle chiamate a freddo per acquisire clienti), SoldOut ha deciso di porre fine a questo “ciclo negativo” (così lo definisce lo stesso HubSpot) attraverso l’Inbound: con esso il numero di nuovi lead acquisiti ogni mese è stato moltiplicato per 50 e per 80 le visite al sito web.

 

Niente male, no? Questi casi dimostrano anche ai più scettici che il metodo dell’Inbound Marketing può essere vincente, qualunque sia il mercato interessato e l’obiettivo che si vuole raggiungere.

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Di Andrea Gandolfi | luglio 24th , 2018 | Inbound Marketing

L'autore: Andrea Gandolfi

Andrea Gandolfi
Content Manager

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