I numeri non mentono mai e quelli del rapporto Digital 2019, firmato da We Are Social in collaborazione con Hootsuite, sono inequivocabili. 54,8 milioni di italiani sono connessi ad internet, 35 milioni sono gli utenti attivi sui social network di cui il 92% cerca video online quotidianamente.
La tendenza verso il digital è un dato di fatto e l’esplosione dell’utilizzo dei contenuti video si respira quotidianamente. Se servisse un’ulteriore conferma di questo, basti pensare come le gerarchie delle piattaforme social sono cambiate, quella più utilizzata è ancora una volta Youtube (87%), poi Facebook (81%) e Instagram (55% ma in crescita vertiginosa). Dove guarda caso, per queste ultime due, la strategia legata al video sta diventando di primaria importanza grazie alle Stories. > Qui il report completo <
I numeri sono un motivo più che valido e non si possono ignorare, ma non ci dicono la causa di questo fenomeno. I video funzionano perché esercitano un potere di attrazione molto forte, in due parole: sanno emozionare.
Sono il mezzo ideale per condividere i valori del brand e per creare fiducia, grazie a una relazione più diretta con le persone che lavorano in azienda.
La credibilità è un fattore sempre più decisivo per la scelta del consumatore, quindi in una strategia di Inbound Marketing, che attrae i potenziali clienti offrendo soluzioni ai loro problemi, si devono creare contenuti proprio a partire dai pain point che più li interessano.
Il video è particolarmente indicato per:
C’erano una volta i video lunghi, molto costosi e utilizzati quasi unicamente per spiegare prodotti o soluzioni, ma i tempi sono cambiati, così come le prospettive e le risposte che si cercano sul web.
I potenziali clienti sono interessati a “chi sei, quali sono i tuoi valori e come puoi aiutarli a risolvere delle criticità lavorative”, e lo vogliono sapere in modo molto breve, coinvolgente, quasi certamente da mobile, ma su una moltitudine di touchpoint.
Ovviamente non è l’unico mezzo a disposizione dei marketer, l’Inbound ne mette a disposizione diversi, ma di certo è uno strumento ideale per arrivare in modo chiaro e diretto alle persone, che siano già clienti o nuovi lead.
Proponendo contenuti specifici per ogni fase del funnel faciliterai il percorso di conversione degli utenti, trasformandoli più facilmente da semplici visitatori del tuo sito web ad acquirenti e promotori del brand.
La creazione di un contenuto video, il messaggio distribuito e la professionalità trasmessa, sono aspetti fondamentali tanto quanto il canale di condivisione o la misurazione e l’analisi dei dati che genera.
1) Landing page
La creazione di landing page personalizzate che includono un video è uno dei trend più interessanti. Fissate alla fine del video una “call-to-action” chiara, che incoraggia l’utente ad un’azione successiva: fissa una consulenza, richiedi un preventivo, scarica il tuo buono sconto.
2) E-mail personalizzate
Inviare e-mail personalizzate per comunicare regolarmente con i nuovi lead un buon modo per migliorare l’empatia e aumentare le prospettive di business. Provate ad inviare un video di ringraziamento dopo la partecipazione ad un evento, oppure all’interno di una “thank you e-mail” dopo aver fatto scaricare un contenuto.
3) Advertising
L’attività di ADV è importante all’interno di una strategia di Inbound Marketing, le visite organiche al sito sono “di qualità” e nel medio lungo periodo saranno quelle che faranno la differenza ma spesso, nella fase iniziale, non bastano. Per creare community fidelizzate occorre tempo, dedizione e anche una piccola spinta attraverso campagne a pagamento. Sponsorizzare un video su Facebook e Instagram, oppure una landing page su Google, sono un ottimo modo per indirizzare il traffico sul vostro sito.
Partiamo da qualche assunto:
Il video deve essere inserito in un contesto editoriale più ampio, specialmente per poter performare in modo ottimale, ma è anche un contenuto che si autosostiene. Può essere categorizzato e avere al suo interno una call-to-action, ciò significa che è misurabile.
YouTube è il secondo motore di ricerca più popolare in rete (dopo Google e prima di Facebook) questo significa che Google ha accesso a tutti i video fruiti dalla maggior parte delle persone.
Google continua a fare notevoli investimenti nel processo di elaborazione, categorizzazione, indicizzazione e analytics dei video.
Chiaramente il contenuto delle pagine è il primo fattore di indicizzazione, assieme alle keyword. La presenza di link e la partecipazione “social” sono al secondo posto ma il video è proprio lì, a quel livello, e sta diventando ancora più importante perchè è in grado di influire sul ranking di tutto il sito.