È arrivato il momento di sviluppare la nuova strategia marketing per il tuo business? Sicuramente ti starai chiedendo qual è la strada migliore da percorrere: sarà più efficace adottare un approccio di tipo tradizionale oppure conviene investire in più moderne campagne volte ad attrarre clienti sul web? Detto in parole povere, davanti a te si aprono due possibilità di scelta, diametralmente opposte: si chiamano Outbound e Inbound Marketing.
Se vuoi capire qual è il metodo più efficace per promuovere la tua attività in un mercato fortemente concorrenziale, sappi fin da subito che non esiste una risposta univoca né assoluta.
La contrapposizione Inbound vs Outbound Marketing è molto più complessa di quello che sembra, ma prima di spiegarti il perché vediamo quali sono le differenze sostanziali tra le due strategie.
Cosa si intende per Outbound Marketing?
È il marketing tradizionale, quello che conosciamo da sempre. L’aggettivo “Outbound” fa riferimento al metodo di diffusione del messaggio promozionale: la pubblicità viene riversata all’esterno indistintamente sul pubblico, nella convinzione di riuscire a persuadere qualcuno all’acquisto.
I canali più comuni sono la TV, la radio, il telemarketing, la stampa, il volantinaggio, la cartellonistica e la partecipazione a fiere di settore. Anche sul web si possono trovare tecniche di Outbound marketing: pensiamo all’invio massivo di email (talvolta anche spam), ai banner pubblicitari o ai pop up che si aprono quando navighiamo su internet.
Tutte queste situazioni hanno in comune una cosa: il messaggio generalista, universale e sfacciatamente commerciale che non tiene conto di quello che il pubblico sta facendo o pensando in quel momento. Vuole farsi sentire a gran voce, talvolta interrompendo l’attività che sta svolgendo chi lo riceve.
Inbound Marketing: significato
Se la metodologia tradizionale si basa sull’interruzione, l’approccio Inbound si fonda sul permesso. In questo caso il canale utilizzato è puramente online e si focalizza sulla creazione di contenuti informativi che lo stesso pubblico cerca in autonomia sul web per soddisfare un’esigenza o per risolvere un problema concreto.
In questa ottica rientrano ad esempio i blog, i social media, l’email marketing basato sul consenso dei destinatari, la possibilità di scaricare dai siti web materiali educativi come e-book, infografiche e template. Il messaggio non è mai invadente ed è sempre costruito su misura sui bisogni conoscitivi degli utenti target, ovvero i potenziali clienti.
Inbound vs Outbound Marketing: the winner is…
Ritorniamo alla domanda iniziale: qual è la strategia migliore? Ebbene: nessuna delle due. Sicuramente l’approccio Inbound risponde meglio alle problematiche che le aziende moderne devono affrontare oggi.
In un periodo di banner blindness (totale cecità nei confronti dei banner pubblicitari), il consumatore odierno riceve malvolentieri qualsiasi messaggio pubblicitario aggressivo imposto dall’alto. Ragion per cui ci sono sempre più le persone che si informano in rete dando fiducia alle aziende che soddisfano i loro quesiti con contenuti di valore.
Questo però non significa che bisogna escludere a priori qualsiasi attività marketing di tipo Outbound. Anzi, in alcuni ambiti e settori i due approcci possono coesistere e lavorare efficacemente insieme.
Ci sono alleanze che funzionano
Pensiamo al funnel di marketing (il percorso che trasforma un semplice contatto in un cliente vero e proprio), e in particolare a quella fase iniziale che viene chiamata awareness. È il primissimo momento della relazione, quando l’utente non conosce ancora l’azienda da cui forse comprerà, non sa chi è né di cosa si occupa.
Come dare visibilità al proprio business, in questa circostanza? Possiamo attirare gradualmente i potenziali clienti verso il nostro brand attraverso la pubblicazione di articoli sul blog aziendale e la loro condivisione sotto forma di post su Facebook.
In alternativa, possiamo decidere di essere più diretti e immediati. Un banner fatto bene e accattivante oppure una pubblicità di impatto su una rivista di settore, al di là che siano utilizzati per promuovere contenuti o offerte, hanno sicuramente il potere di catturare l’attenzione e di veicolare la conoscenza di un marchio.
Non dimentichiamoci che Inbound Marketing e Outbound Marketing hanno obiettivi diversi: il primo guarda alla fidelizzazione e alla costruzione di una relazione di lungo periodo improntata sulla fiducia e sul dialogo con il proprio target; il secondo persegue un risultato istantaneo limitato ad un preciso momento.
Per questo motivo una strategia tradizionale di tipo push può essere efficace all’inizio del rapporto tra cliente e azienda per favorire il primo contatto, dopodichè bisogna andare oltre e sfruttare le potenzialità a lungo termine di un approccio pull.