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I video esercitano un potere di attrazione molto forte: sanno emozionarci

Il video è il mezzo ideale per condividere i valori, la missione e le origini del brand

Quando viene usato in maniera corretta, non solo immerge lo spettatore in una storia, ma lo trasforma nel protagonista. Più sarete bravi a creare un’esperienze ricca di sfumature e più il contenuto produrrà engagement.

La qualità dei contenuti e l’affidabilità percepita dall’utente, sono e saranno sempre di più, due fattori decisivi per la scelta del consumatore.

Questo sistema contribuisce attivamente alla Brand Awareness aziendale e sviluppa un impatto sulle vendite perché può inserirsi in più fasi della customer journey di un cliente o potenziale tale.

 

 

Come sono cambiati i video?

I video di una volta erano lunghi e venivano utilizzati quasi unicamente per spiegare prodotti o soluzioni ma i tempi sono cambiati e sono cambiate le prospettive e le risposte che si cercano sul web.

 

Uno studio di Microsoft ha mostrato come, alla crescita nell'utilizzo degli smartphone, abbia corrisposto una riduzione del tempo di attenzione delle persone. Oggi la necessità è quella di ottenere più informazioni possibili il più rapidamente possibile e un video risponde perfettamente a questa richiesta

 

Oggi le aziende sono chiamate a soddisfare altre esigenze e sono obbligate a farlo, se vogliono differenziarsi per conquistare il mercato.

 

Il 78% delle persone guarda video online ogni settimana e il 55% lo fa almeno una volta al giorno

 

I potenziali clienti vogliono sapere “chi sei, quali sono i tuoi valori e qual è la tua missione”, e lo vogliono sapere in modo breve, coinvolgente, in massimo tre minuti, quasi certamente da mobile, possibilmente anche sui Social network.

 

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Ovviamente il video non è l’unico mezzo a disposizione dei marketer ma di certo è lo strumento ideale per fare Brand Storytelling.

 

3 idee per condividere un video in modo efficace

Per dare un volto all’azienda e comunicarne i valori, occorre iniziare a ragionare come un editore. La creazione di un contenuto video, la creatività dello stesso e la professionalità trasmessa, sono aspetti fondamentali tanto quanto il canale di condivisione o la misurazione e l’analisi dei dati che genera.

 

1) Landing page

La creazione di landing page personalizzate che includono un video è uno dei trend più interessanti. Fissata una “call to action” chiara, è possibile incoraggiare l’utente anche con dei contenuti entertaiment. Unbounce sostiene che l'utilizzo di video all’interno di landing page può aumentare il tasso di conversione fino all'80%

2) E-mail personalizzate

Inviare e-mail personalizzate per comunicare regolarmente con prospect e clienti è un buon modo per aumentare l’empatia e le prospettive di business. L’e-mail marketing è in grande spolvero e le aziende più lungimiranti stanno investendo in piattaforme sempre evolute. Una ricerca dell’azienda americana Brainshark, dimostra che l’inserimento di video all’interno di una e-mail può aumentare il click-through rate (CTR) e migliora il tasso di apertura fino ad un massimo del 20%

3) Advertising

Le attività di advertising sono ormai imprescindibili all’interno della strategia di content marketing. Le visite organiche ad un sito o a un blog vengono considerate “di qualità” ma spesso non bastano. Se si vogliono aumentare gli accessi per creare community fidelizzate, occorre tempo, dedizione e anche una piccola spinta attraverso campagne a pagamento. E allora indovinate qual è il metodo migliore per creare engagement su Facebook, Instagram, Twitter, Snapchat e per indirizzare il traffico sul vostro sito? Video is the way!

 

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Il video aiuta la SEO

Partiamo da qualche assunto:

  • Il video dovrebbe essere inserito in un contesto editoriale più ampio, specialmente per poter performare in modo ottimale, ma è anche un contenuto che si autosostiene. Può essere categorizzato e avere delle call to action, ciò significa che è misurabile
  • YouTube è il secondo motore di ricerca più popolare in rete (dopo Google e prima di Facebook)
  • Google continua a fare notevoli investimento nel processo di elaborazione, categorizzazione e indicizzazione dei video

Nonostante una piccola flessione, YouTube è ancora il principale “Content Delivery Network” ciò significa che Google ha accesso a tutti i video fruiti dalla maggior parte delle persone.

 

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Chiaramente il contenuto delle pagine rimane fondamentale, il primo fattore di indicizzazione assieme alle keyword. La presenza di link e la partecipazione “social” sono al secondo posto ma il video è proprio lì, a quel livello, e sta per diventare ancora più importante. Nel prossimo futuro sarà in grado di influire sul ranking di tutto il sito.

 

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In ultimo, ricordiamoci che anche Facebook aiuta la SEO e guarda caso ha inserito il video al primo posto della speciale categoria chiamata “Engagement objects”. Cosa significa? Che i video nativi, caricati sulla piattaforma di Zuckerberg, ricevono il doppio dei like, il triplo di condivisioni, il doppio del reach e fino ad un numero sette volte maggiore di commenti, rispetto ad altri tipi di contenuto.

 

Di Andrea Gandolfi | ottobre 5th , 2016 | Digital Marketing

L'autore: Andrea Gandolfi

Andrea Gandolfi
Content Manager

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