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È impossibile negarlo: i luoghi in cui lavoriamo, il modo e i momenti nei quali lavoriamo stanno cambiando.

La giornata-prototipo fatta di una ventiquattrore sotto braccio, spostamenti in macchina e rigidi orari d’ufficio è andata, finita, passata.

Non per tutti naturalmente, ma secondo l’ultima ricerca dell’Osservatorio Smart working del Politecnico di Milano, i lavoratori “smart” sono il 7% della popolazione di impiegati, quadri e dirigenti del nostro paese.

 

Siamo entrati ufficialmente nell'era dello Smart Working

Integrare (davvero) vita e lavoro attraverso la tecnologia

La tecnologia sta assottigliando il confine tra vita privata e lavoro.

Da una parte ciò comporta notevoli miglioramenti nella produttività e nell'efficienza aziendale, dall'altra c’è però una decrescita nella soddisfazione lavorativa individuale dovuta alla necessità di essere sempre connessi.

Fino a cinque anni fa si parlava di work-life balance, oggi invece stiamo affrontando un cambio di paradigma che dalla “bilancia” si sposta verso l'integrazione.

Mai prima d’ora così tante persone hanno lavorato al di fuori di un ufficio tradizionale.

Più del 50% della forza lavoro degli Stati Uniti ha una posizione che è perlomeno compatibile con il telelavoro e già nel 2015 il 38% dei “colletti bianchi” ha lavorato, in parte o completamente, da casa.

Numeri che cresceranno nei prossimi anni e che porteranno le aziende ad affrontare una nuova sfida strategica: l’individuazione di nuove formule per rinnovare il come, il quando e il dove si lavora, con i conseguenti benefici su soddisfazione e dedizione dei dipendenti.

 

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Una dose di realismo

Al di là dei dati che dimostrano una crescente accettazione della flessibilità geografica e oraria da parte delle aziende, supportare un team disperso non è facile.

Distrazioni, mancanza di una community fisica e barriere comunicative sono alcune delle potenziali difficoltà che si può trovare ad affrontare.

La flessibilità non dovrebbe essere l’unico fattore da considerare e, mentre la popolarità dello Smart Working aumenta, maggiore enfasi dovrebbe essere posta sulla responsabilità condivisa che hanno selezionatori e candidati, nel decidere se un lavoro da remoto è in linea con le prospettive di sviluppo professionale e con la strategia a lungo termine dell’azienda.

 

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Il ruolo della tecnologia per lo Smart Working

Lo scambio di idee e l’interazione tra diversi team ha più volte dimostrato di poter contribuire al raggiungimento degli obiettivi di business e alla crescita del vantaggio competitivo di un’organizzazione.

Tuttavia, affinché ciò sia possibile, bisogna prendere in considerazione le distanze geografiche, i fusi orari e la difficoltà nel sincronizzare le agende di tutte le persone coinvolte, ed è qui che entra in gioco la tecnologia.

L’assunto di base è che la presenza online contemporanea non è un prerequisito per una profonda collaborazione.

Ricorrendo allo strumento tecnologico corretto, infatti, è possibile mettere a disposizione dei team uno spazio di lavoro accessibile e persistente - all'interno del quale condividere documenti, rispondere a domande e scambiare feedback - che permette una vera integrazione vita-lavoro dando la possibilità di contribuire in maniera agevole ad un progetto, indipendentemente da posizione geografica, impegni personali e stile lavorativo.

 

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Abbiamo scelto Adobe Connect perché

Ogni progetto ha i propri step di svolgimento e la user experience viene soddisfatta in ogni fase, grazie ad un ambiente di lavoro intuitivo.

  • La coerenza è data dalla possibilità di creare il layout più adatto ad ogni fase del progetto, utilizzando la condivisione degli asset più indicati, come ad esempio le lavagne interattive e le sezioni sondaggi e commenti.
  • La persistenza rende più semplice l'accesso ai contenuti e permette ai manager di progetto di sollecitare attività o feedback.
  • La catalogazione dei contenuti permette ai team di fare sempre riferimento a dati storici, supportando così decisioni più informate e collaborative.
  • La registrazione e l'editing dei contenuti, progettuali o formativi, agevola la condivisione tra colleghi facendo accrescere il senso di community.

 

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Di Alessio Scalia | maggio 21st , 2017 | Human Resources

L'autore: Alessio Scalia

Alessio Scalia
Content Editor

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